Roma, 17 dicembre 2020 – “Il Casale di Via Camerini, zona Bufalotta, che rischiava la demolizione, potrà ora essere recuperato e diventare oggetto di importanti iniziative per il tessuto associativo del territorio e del quartiere”. Lo comunica in una nota Giovanni Caudo, Presidente del Municipio Roma III – Montesacro che aggiunge: “L’edificio è un esempio di casolare della campagna romana rimasto intercluso all’interno di uno dei quartieri di recente costruzione e che potrà nuovamente diventare, ce lo auguriamo, un presidio culturale, sociale e paesaggistico del nostro quadrante”.
Stefano Sampaolo, Assessore all’Urbanistica del Terzo Municipio, spiega: “Nell’ambito del Programma di Recupero Urbano (PRU) Fidene Valmelaina, intervento privato n. 11, era prevista dalla Convenzione urbanistica (2008) la possibilità per l’Amministrazione di chiederne la cessione in comodato d’uso gratuito al Consorzio privato che ha realizzato il quartiere. Questa opzione, tuttavia, aveva una scadenza, passata la quale il privato avrebbe demolito l’immobile. Condizione per il comodato è che il Casale, abbandonato da anni, venga riportato a normali condizioni di uso. Dando seguito ad un atto della Giunta Marchionne (2016), come Municipio abbiamo lavorato in questi mesi per esercitare questa opzione entro i limiti temporali imposti, evitando così la distruzione dell’edificio rurale. Grazie all’impegno della Direzione tecnica, abbiamo fatto fare al privato il progetto di recupero per riportare l’immobile alle normali condizioni d’uso, indicando una serie di lavori obbligatori e ottenendo il parere della Sovrintendenza Capitolina con le relative prescrizioni. Infine, abbiamo fatto stipulare al Consorzio l’atto d’obbligo con il quale si impegna a realizzare i lavori entro 90 giorni. Ora, l’impresa ha aperto il cantiere. Naturalmente, vigileremo affinché i lavori rispettino gli obblighi controfirmati.
Nel frattempo, come Municipio prepareremo una manifestazione di interesse per la gestione dell’immobile che, una volta recuperato, diventerà un luogo aperto alle esigenze del tessuto associativo del territorio e del quartiere stesso. Si tratta di un passo importante, che testimonia come la difesa dell’interesse pubblico, nella difficile e faticosa interlocuzione con i privati, può dare esiti importanti” conclude Sampaolo.