Ancora oggi sulle donne grava la maggior parte del carico della cura dei fgli e degli anziani, questo porta agli alti indici di disoccupazione femminile, incrementati a seguito della pandemia.
Serve un sistema di welfare che supporti le famiglie e favorisca l’autonomia delle donne. Sono ancora troppo pochi, mal distribuiti e con orari inadeguati i nidi pubblici. E invece sono strategici per favorire l’occupazione femminile.
Servono spazi per le donne: una casa delle donne in ogni municipio è l’obiettivo. Perchè lo spazio, la cultura che lo innerva, sono potere e una città delle donne è una città che consente loro di accedere al potere.
La cultura della parità e delle differenze: bisogna promuovere una campagna per l’ “educazione all’affettività nelle scuole”, a partire dalla formazione delle nostre educatrici e maestre dei nidi e delle scuole dell’infanzia.
Non ultimo, per una città che contrasta la violenza sulle donne servono più centri antiviolenza; più case rifugio e più case di semi autonomia. In alleanza con la Regione è necessario costruire percorsi e anche situazioni alloggiative che diano il tempo alle donne di fuoriuscire da contesti di violenza e acquisire autonomia.