Cambiare radicalmente la gestione del patrimonio comunale, per metterlo a servizio della città
A Roma c’è una vera e propria fame di spazio di diversa natura, funzione e destinazione. E’ necessario cambiare radicalmente il modo in cui si risponde a questa domanda guardando principalmente ai bisogni sociali e alle necessità di spazio che esprimono le tante realtà sociali e soprattutto i giovani sia come spazi ricreativi, culturali e anche di lavoro. Il criterio della patrimonializzazione del bene deve essere confnato e limitato solo ad alcune particolari situazioni per il resto i beni pubblici devono essere considerati a sostegno delle attività socio-culturali e della produzione sociale. Non solo bisogna superare la delibera 40 ma è necessario andare oltre e pensare diversamente al ruolo strategico che ha il patrimonio immobiliare pubblico: non semplici immobili ma beni comuni.
Costituiremo l’Agenzia per gli usi temporanei del patrimonio pubblico. Parte del patrimonio sarà a disposizione di chi ne farà richiesta per attività temporanee, da pochi giorni a sei mesi, sulla base del progetto che ne mostri l’utilità sociale e la rilevanza presentato da associazioni, comitati e operatori sociali, anche da singoli cittadini associati. Regolamento beni confscati per destinarli a usi sociali. Attivazione dell’osservatorio per i beni confiscati alle mafie.