Istruzione ed emancipazione

Le scuole come officine di socialità: diritto all’istruzione per l’emancipazione di tutte e tutti

Roma è una città alle prese con un rischio di dispersione scolastica elevatissimo, che nella scuola dell’obbligo ha superato quest’anno il 35%. Soprattutto durante la pandemia, con la Didattica a Distanza, molti ragazzi non hanno avuto accesso all’istruzione per via di accesso limitato ai device o alla rete. Allo stesso tempo, il peso dell’educazione è gravato soprattutto sulle donne, che ha reso ulteriormente diffcile la possibilità di conciliare il lavoro, contribuendo all’altissimo tasso di disoccupazione femminile a seguito della crisi pandemica.

Dobbiamo costruire comunità educanti dove sul territorio dove i ragazzi, le famiglie e gli insegnanti possano cooperare, dobbiamo investire nell’infrastruttura fsica e digitale per offrire servizi ai ragazzi e garantire l’asilo gratuito a tutti in modo da supportare soprattutto le famiglie e le madri in condizioni economiche precarie.

Le scuole devono diventare offcine della socialità e della creatività. Per questo servono almeno 100 scuole ripensate negli spazi e nella gestione per consentire alle ragazze e ai ragazzi di farle diventare luoghi non solo dell’incontro ma dove progettare il loro futuro, scoprire le loro attitudini e passioni. Ogni scuola sarà una rete con il territorio, un network a partire dalla comunità scolastica che già le anima.

 

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