Investire sul trasporto pubblico per superare lo strapotere dell’auto
Rendere più effciente il trasporto pubblico per ridurre il numero di macchine sulle strade e migliorare l’accessibilità ai servizi nelle zone più distanti dal centro.
Occorre una vera cabina di regia e un lavoro coordinato su diversi fronti (aumento del trasporto sul ferro, sviluppo dell’intermodalità con creazione di nodi di scambio, della mobilità leggera, riorganizzazione della sede stradale).
Possiamo offrire un servizio migliore di trasporto pubblico, in un futuro ragionevolmente prossimo, ritornando a programmare: lavorando contemporaneamente sulla rete del TPL, sui nodi, sul materiale rotabile, ecc.
Va ripresa la cura del ferro uscendo dalla logica dello “spezzatino (quella che in questi anni ha portato a realizzare una tratta per volta) ma rilanciando gli gli investimenti sulla rete della metropolitana: prolungamento dei tronconi della B, completamento della C verso Piazzale Clodio, linea D.
Solo creando all’esterno dei nodi di scambio possiamo evitare che le auto entrino in città: ad esempio prolungando la metro A da Anagnina fno all’A1 e facendo lì un parcheggio di scambio gomma-ferro si potrà alleggerire così Anagnina e soprattutto il GRA.
E’ fondamentale valorizzare la rete ferroviaria e le circa duecento stazioni presenti in città: in questo ambito non solo chiusura dell’anello ferroviario, ma soprattutto riconversione in metropolitana della ferrovia da Flaminio a Viterbo con potenziamento della stazione di Tor di Quinto.