Caudo: “domani la firma del protocollo d’intesa sulla coabitazione con ASL RM1, associazioni di volontariato, organismi del terzo settore”

Roma, 8 febbraio 2021 – “La casa è uno dei diritti fondamentali e uno dei principali presupposti per una vita dignitosa, ma costituisce anche uno maggiori problemi cui far fronte, in termini di spesa e di costi di gestione, nel contesto di una crisi economica come quella che la pandemia sta svelando. Solo nel III Municipio sono 750 le persone senza fissa dimora registrate presso la residenza fittizia di Via Modesta Valenti, 3 ma sono sicuramente molte di più quelle che sfuggono a qualunque censimento. Moltissime sono anziane, con fragilità sociosanitarie e/o a basso potere d’acquisto. A volte si tratta di intere famiglie non in grado di provvedere al proprio sostentamento. Occorrono misure innovative finalizzate a evitare lo sradicamento sociale e a permettere ai più fragili di avere un posto dove andare. È questo il senso del Protocollo d’intesa per un Tavolo di co-progettazione sulla CoAbitazione tra il Municipio Roma III e gli Organismi del Terzo Settore, Associazioni di Volontariato, Enti gestori di Edilizia Pubblica e ASL RM1 che sigleremo domani, 9 febbraio, alle ore 11 in piazza Sempione. Il progetto di CoAbitazione, già sperimentato con successo in altre città italiane ed europee, mostra che esiste la possibilità di mettere a sistema un circuito virtuoso e solido in cui ognuno può partecipare come risorsa attiva: Istituzioni, Asl, associazioni di volontariato, privati cittadini, apportando il proprio contributo per fare in modo che una domanda e un’offerta di un’abitazione, ma anche di relazioni sociali, possano incontrarsi. Il problema dell’abitazione è a Roma, forse più che in altri posti, una questione dirimente. Esistono possibilità per permettere a chiunque di costruire una vita degna rinsaldando, nel contempo, i legami sociali e affettivi sul territorio. Se c’è una fragilità che è resa più evidente in questi mesi è proprio quella legata alla dissoluzione dei legami. Questo è, nel nostro piccolo, il modo per offrire un contributo a quelli che sono alcuni tra i peggiori problemi della nostra città”. Così Giovanni Caudo, Presidente del III Municipio, in una nota.

“Il progetto CoAbitazione – spiega Maria Concetta Romano, Assessora al sociale del Municipio Roma III – Montesacro – vuole essere soprattutto un modo per individuare forme abitative, condivise da più persone, in grado di rispondere in modo adeguato alle esigenze di ciascuno, all’interno di un progetto globale in un mix di strategie tra pubblico e privato”. “Nello specifico, al Municipio compete la valutazione per l’attivazione degli interventi di servizio sociale a supporto del progetto condiviso (ad esempio: contributi economici, supporto a domicilio, inserimento dei volontari del servizio civile universale, erogazione dei pasti a domicilio, ecc.) mentre all’Asl spetta di lavorare per il coinvolgimento dei medici di medicina generale curando l’accesso all’assistenza alle cure e ai percorsi riabilitativi, ove richiesto, ecc. Le associazioni di volontariato, invece, coadiuvano la costruzione di reti amicali e di supporti territoriali, favorendo processi di mutuo aiuto tra le persone e la ricerca di soluzioni alloggiative a costi sostenibili, oltre al reperimento di sostenitori”.

“Sarà possibile aderire al Protocollo anche successivamente” aggiunge la Romano. “Al momento, tra i firmatari figurano: Acli di Roma, Televita, ASL Roma 1, Comunità di Sant’Egidio, le Cooperative sociali Idea Prisma, Spes contra Spem, Le Mille e una Notte, Ambiente e lavoro, Casa di cura Villa Domelia, Associazione di Promozione sociale Cittadinanza e Minoranze e altre in attesa di conferma. Questo è un tema su cui più volte abbiamo richiamato l’attenzione. Penso che non sia possibile girarsi dall’altra parte o attendere risposte che non arrivano. Il senso di questo atto sta proprio qui: nell’impegno a collaborare tutti, nel rispetto delle proprie specificità e potenzialità, affinché il benessere collettivo venga raggiunto. Rispondendo o, almeno, tentando una strada per venire incontro alle esigenze dei meno fortunati. Credo fortemente che quando si vuole davvero qualcosa una strada si trovi sempre. Una strada che, come nel caso specifico, convogli altre forze ed energie tutte finalizzate al medesimo obiettivo: che nessuno resti indietro”.

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