Il Territorio di Roma Capitale si espande per 128.530,60 ettari. Oltre il 28% di questa superficie, circa 51.729 ettari, è costituito da terre agricole. Un’incredibile risorsa per Roma, una figura urbanistica tutta piena, dove l’agro romano non più modificabile consegnato alla natura è parte del ciclo urbano ma non più dell’urbanizzazione. Un caso che potrebbe fare scuola in tutta Europa. Ma per gestire questa enorme ricchezza bisogna guardare al territorio nella sua interezza, integrando l’attività agricola con le attività urbane, in un posto in cui il ciclo dei rifiuti, ad esempio, che comincia nella pattumiera di casa può finire con il riciclo dell’organico a poche centinaia di metri, nei suoli produttivi e naturali della campagna romana; dove il cibo sano è a km0 e alla portata di tutti.
Roma come distretto urbano del cibo: ecologico, parzialmente autosufficiente, e volano economico. Occorre un piano di azione per Roma Agricola da realizzare e attuare entro il primo anno di mandato.
La prima condizione è riunificare in un unico dipartimento del Comune di Roma tutte le competenze necessarie per gestire le aree agricole, poi realizzare piani e regolamenti che riguardano i tanti Parchi Agricoli presenti.
Tra gli obiettivi: fare politica del cibo sano, promuovere l’educazione al consumo, spingere per un turismo ecosostenibile e responsabile. Prioritario è realizzare. Roma Agricola, non è la città contro la campagna, bensì è la Città-Campagna che produce e consuma entro il suo territorio grazie anche ai mercati rionali. Un’occasione concreta di crescita, cultura, innovazione, educazione e turismo. Il suolo agricolo di Roma è un potenziale da mettere a frutto, che offre prospettive occupazionali, in termini di qualità della vita, di ciclo urbano dei rifiuti, di crescita e sostenibilità.
Il diritto al cibo, alla salute e all’integrità dei suoli è una questione terribilmente urgente che non può essere più lasciata ai margini dell’agenda politica.
Nel video il dibattito che si è tenuto all’interno del ciclo Fori Virtuali a cui sono interventuti: Guido Santini (Fao), Matteo Amati (Roma agricola), Davide Marino (Università del Molise – RomaTre) e Daniela Patti (Eutropian). Un modo per discutere e approfondire possibili scenari urbani e agricoli a beneficio di tutti, con chi la terra e la questione del diritto al cibo le conosce davvero.