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Roma non è più la Capitale del Novecento e non potrà tornare ad esserlo, non ci sono più le condizioni. Roma deve reinventarsi un ruolo nuovo facendo affdamento alle sue risorse proprie e alla sua ambizione internazionale. C’è bisogno di mettere insieme tutte le risorse migliori per definire una nuova strategia del ruolo che la città intende svolgere, bisogna ridisegnare la traiettoria di una parabola del suo futuro. Le crisi dei primi vent’anni del XXI secolo sono state delle occasioni perse e ci si è trascinati nella speranza di poter riprendere le modalità del passato. In questo modo si è dato spazio al declino, c’è bisogno di scelte radicali e di forte innovazione.
Come sarà Roma nel 2030 e ancora nel 2050? Questo serve alla Città, e per farlo
- è necessario chiamare a lavorare assieme tutte le realtà economiche, sociali e culturali della città per ridefnire il senso dell’essere Roma e dell’essere Capitale nel XXI secolo. Bisogna contrastare le rendite parassitarie e aiutare invece gli investitori che scommettono sulla città e che contribuiscono a contrastare le disuguaglianze.
- Il ruolo del Comune nel regolare gli interessi privati per farli confuire verso l’interesse generale deve essere riportato al centro.
Cibo sano e senza sprechi
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Non è periferia, è Roma
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I rifuti, da problema a risorsa
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